A tu per tu con la paura (Krishnananda e Amana) di Daniela Martini

Da: 'A tu per tu con la paura'

(Krishnananda e Amana)

E’ vero, un/una antidipendente può aver raggiunto una certa comprensione dell’indipendenza e della libertà. La sua ricerca di una condizione di “non attaccamento” è sincera, ma è incompleta perché il suo cuore è chiuso. Può aver imparato a passare dei lunghi periodi di tempo da solo/a, ma c’é un profondo dolore in questa solitudine. La libertà che sta cercando può arrivare soltanto se include anche l’amore. Ma l’anti-dipendente ha così paura dell’amore che si costruisce delle rigide convinzioni per coprire il profondo terrore di diventare dipendente e perdere il controllo. Non si rende conto dei suoi giochi di potere. Nella sua “auto-sufficienza”, l’anti-dipendente può facilmente umiliare e maltrattare il suo amato/a perché non è in contatto con il proprio essere ferito. Se teme che il suo amato/a possa andarsene, può anche fare un gesto di apertura ma si tratta di un gioco. Una volta che ha ripreso il controllo della situazione, torna a comportarsi come prima. Per alleviare la tensione e il dolore generati dal nascondere incessantemente il bisogno di contatto emozionale, l’anti-dipendente può cercare sollievo nell’alcol, nella droga, o nel lavoro compulsivo. Tuttavia ciò lo esclude ancora di più dal proprio essere e lo fa sprofondare in una spirale che spesso diventa sempre più autodistruttiva.

Alla fine, l’amante di un anti-dipendente incomincia a rendersi conto che tutti gli sforzi di stabilire dei contatti emozionali durevoli sono senza speranza. Questi contatti possono verificarsi di tanto in tanto, ma poi lui/lei viene respinto/a così spesso che alla fine se ne allontana esasperato/a. A questo punto l’anti-dipendente può ritrovarsi in ginocchio. Egli può effettivamente arrivare faccia a faccia con la sua profonda solitudine, se può permettere a sé stesso di percepire il dolore, riconoscere che sta replicando uno schema doloroso, e se incomincia a guardarsi dentro. Ma, di solito, l’anti-dipendente semplicemente accusa l’altro di essere troppo bisognoso, oppure trova qualche altra giustificazione per il fallimento della relazione, alimentando così la sua convinzione che l’amore è impossibile. Quindi, si perde in qualche altra distrazione...