Sottodiciotto Film Festival 2010 - I vincitori by ilconterik

Premiazioni Sottodiciotto Film Festival 2010

Posted: 18 dicembre 2010 byIlConteRik – The Blog

Ieri sera si sono tenute al Cinema Massimo di Torino le premiazioni dei corti in concorso al Sottodiciotto. Quando arrivo alle 20.00 al festival, scopro che i posti sono tutti riservati alle scuole e agli autori extra-scuola: la cosa ovviamente mi ha fatto un po’ arrabbiare, dato che l’evento era segnalato sul programma mi aspettavo che si potesse assistere. Ma in fondo è stato facile confondersi fra la massa dei miei coetanei per entrare e, in realtà, non ho neanche tolto il posto a qualcun altro visto che c’erano decine di persone in piedi. Ero alla ricerca di ragazzi che avessero, un po’ come me, girato qualcosa da sè, senza la spinta di qualche scuola o associazione alle spalle.
E in effetti anche se dei corti sono state proiettate solo poche immagini qualcosa credo di aver trovato. Non appena i corti saranno disponibili on line posterò qualcosa.

Per quanto riguarda le scuole invece ho visto molti corti realizzati con la tecnica dello stop motion, che sembra essere particolarmente di moda in questo periodo. Altri, girati in modo classico, erano pregevoli per la qualità della realizzazione. Va detto che, purtroppo, troppo spesso le giurie premiano la qualità tecnica (determinata dal supporto di un regista professionista), anzichè tenere conto della spontaneità dei ragazzi e dell’originalità del soggetto. Un esempio di corto che non amo particolarmente e che di tanto in tanto ritrovo vincitore in diversi festival è “Lo studente perfetto“: è un montaggio di interviste in cui viene chiesto a ragazzi e cittadini “Ma esiste lo studente perfetto? Come dovrebbe essere?”, in cui troviamo risposte non troppo originali e poco interessanti, accompagnate dallo scontato finale che decreta “lo studente perfetto è in ognuno di noi, siamo tutti noi!”. Il veri motivi per cui questo corto viene così spesso premiato sono la simpatia e la grande qualità degli stacchetti ironici, in cui uno studente e il suo banco in un bianchissimo teatro di posa sono protagonisti di strani balletti alla High school musical (che per i miei gusti ricordano fin troppo gli staccheti Mediasettiani con le veline, anche se qui di veline ovviamente non se ne vede). Per mio conto di valore ben più grande è invece “La lista della spesa“, in cui dei bambini delle elementari trovano una lista della spesa in un bosco e cento euro in banconote. Subito scatta la disputa su come spendere e soprattuttto spartirsi i soldi, ma alla fine i bambini decideranno di usare i soldi per farla davvero quella spesa e utilizzare gli acquisti per pulire una casa abbandonata da utilizzare come punto di ritrovo. Tutto ciò si scopre essere architettato dal custode di un teatro ormai abbandonato, che ogni anno mette in atto questo stratagemma per far tornare i bambini a giocare tutti assieme in teatro, anzichè rinchiudersi nella solitudine videoludica. Al di là del plot, carino ed elementare, è possibile cogliere la grande voglia e il divertimento dei piccoli attori, che, chi più chi meno, hanno recitato con grande spontaneità e con tanta voglia di farlo. E’ l’autenticità delle immagini che riesce a bucare lo schermo.

Entrando in sala mi sono aggregato ad una classe di Empoli e ho avuto il piacere di conoscere Gianluca, un ragazzo che ha partecipato come montatore alla realizzazione del corto della sua scuola. Le sue parole hanno rafforzato ancora di più le mie convinzioni: “La nostra scuola ha mandato due filmati: uno l’abbiamo fatto noi all’interno del laboratorio di teatro, l’altro l’hanno fatto dei professori con un regista e hanno chiamato due ragazzi per fare gli attori”. Inutile dire che il secondo era di qualità visibilmente superiore e che ovviamente è stato proprio questo a vincere un premio, benchè i ragazzi non ci avessero quasi partecipato. Chi lo ha fatto per la verità non lo ha nemmeno fatto con passione. Il protagonista si lascia scappare ai microfoni del Sottodiciotto “e non so perchè l’abbiamo fatto. Per avere un voto più alto in pagella? Per me sicuramente, l’abbiamo girato l’anno scorso e così è stato”. Il poveretto si è subito dovuto sorbire una sonora sgridata dalla sua prof. Gianluca mi racconta anche che il montaggio per lui è stato lungo e pesante: “Il corto dura quattro minuti, ma ci ho passato le mattinate a scuola. A casa quando monto i miei trailer dei film per divertimento ci metto poco, ma a scuola era lunghissimo sistemare le cose come voleva la prof, anche perchè la storia è complessa e ha voluto cambiare soluzione più volte. L’avessi fatto come volevo io ci avrei messo sicuramente di meno…”. Insomma, quando sono i ragazzi a realizzare, i professori sono spesso in mezzo alle scatole per imporre la loro visione, forse più coerente e matura, ma a questo punto diventa ipocrisia per moltissimi casi dire che a questi festival i protagonisti sono i giovani…

Per fortuna non è sempre così! Fra i filmati a cui darò la caccia ci sono “A due passi da te” del liceo classico Archita di Taranto e “Fuori dal tempo” di Ludovica Battista. In entrambe i casi ho scorto immagini di qualità e dai discorsi tenuti al ricevimento del premio è stato più che chiaro che gli artefici dei filmati erano proprio i ragazzi. Dunque mi metto alla ricerca, se tornerete fra una settimana o due sul blog magari troverete i corti!

aggiornamento

@ludovica battista & liceo classico Archita di Taranto: qualora qualcuno di voi sia capitato qui per caso, per favore contattatemi, sarei felice di poter vedere i vostri lavori!

mail: ilconterik@altervista.org